“La Via dei fiori esige una grande umiltà: percorrerla significa intraprendere un cammino interiore e accettare di cambiare, abbandonando la tranquillità interiore del consueto; significa entrare in un universo spirituale in cui tutto è da imparare, e quindi affrontare l’incertezza dell’ignoranza e il rischio del dubbio, prima di tutto su se stessi. È difficile. Tanto piú che il maestro guiderà l’allievo a comprendere che la Via non ha fine, che davanti a lui ci sarà sempre e solo il cammino.
Perché anche quando avrà creato una composizione splendida, l’indomani quel capolavoro non esisterà piú, i fiori appassiranno, e di quell’ikebana non rimarrà che il ricordo di un’esperienza di bellezza come sospesa in un momento piú intenso di luce, che poi si spegnerà.”
[Massimo Raveri, Il pensiero giapponese classico]
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